Zaniolo, la diagnosi più dura: crociato anteriore rotto.

Domani si opera, fuori altri sei mesi

Dopo il momento del dolore, arriva quello della rabbia. La via crucis ricomincia. Nicolò Zaniolo, saputo il verdetto – rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro – sa che lo aspettano sei mesi di stop prima di ricominciare a giocare. Più o meno gli stessi tempi occorsigli da quel 13 gennaio scorso, quando il ragazzo entrò nel tunnel degli infortuni (in quel caso al ginocchio destro) da cui sembra non riuscire più ad uscire.

È stato lui stesso, in mattinata, ad ufficializzare la diagnosi: “Per tutti quelli che mi stanno chiedendo come sto, stamattina ho svolto le visite di rito che hanno evidenziato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Ringrazio tutti quanti sia tifosi della Roma che non per il supporto, tornerò presto”. Ecco, presto è la parola chiave. La Roma e la Nazionale sperano non che torni presto (se ne riparlerà a Primavera), ma che torni bene. Due crociati (il destro a gennaio, il sinistro ora) a 21 anni non sono cosa da poco. Si può tornare a giocare e a giocare bene (vedi Milik), ma Zaniolo sa che da adesso in poi dovrà fare sempre un lavoro specifico per due ginocchia operate che dovranno supportare una struttura fisica importantissima.

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